ASSEMBLEA 22nov2018: intervento del Movimento 14 Luglio

Movimento 14 Luglio

Antonio D’Agostino e Toni Capua

Veniamo da Nicotera e facciamo parte del Movimento 14 Luglio. Questo movimento nasce sull’onda di una protesta avvenuta, appunto, nel Luglio del 2016 e che culminò con l’occupazione del Municipio che durò alcuni giorni. L’oggetto della protesta era l’invivibilità dell’ambiente cittadino. Nicotera, e la marina in particolare, è un luogo ameno della Calabria con 4 chilometri e mezzo di spiaggia bianca e la gente in prevalenza campa di turismo per due mesi all’anno. Nel 2016 è avvenuto che il mare, quindi la principale fonte di sostentamento per tutti, non era balneabile. Inoltre, l’acqua che ci arrivava dalla Sorical ed usciva dai rubinetti era marrone e maleodorante. I turisti scappavano, i piccoli operatori turistici chiudevano gli ombrelloni.

Nasce così una protesta che poteva essere il solito fuoco di paglia e spegnersi immediatamente ed invece è diventato qualcosa di altro perché ci è riuscita un’opera di organizzazione che ha trasformato la protesta in un percorso con delle tappe ben precise, su cui adesso sorvoliamo, che hanno portato anche a risultati importanti.

Intanto il Sindaco è dovuto scappare visto che era il maggior responsabile dei problemi del paese. Si è insediato il commissario, non a causa delle dimissioni ma per le infiltrazioni mafiose riscontrate nel Comune. Quest’ultimo rappresenta il terzo commissariamento in dieci anni. Sapete che Nicotera è limitrofa a Limbadi dove ha sede la più grande cosca di ‘ndrangheta.

Quindi, in questo contesto molto difficile, il percorso si è avviato attraverso riunioni ed assemblee pubbliche ed anche battendo palmo a palmo il territorio per studiarlo e mettere in comune le conoscenze acquisite che poi si sono tradotte in proposte forti. La partecipazioni a diversi tavoli alla Regione ha portato a strappare 390mila euro per l’adeguamento della rete fognaria. Abbiamo imposto alla Sorical di realizzare dei filtri che hanno avuto un costo cospicuo; lavori che senza la nostra caparbietà non si sarebbero mai fatti. Abbiamo ottenuto, poco ma certamente qualcosa, 80mila euro per il dissesto idrogeologico.

Proseguiamo con questo percorso nonostante le difficoltà che potete ben capire. Oggi siamo contenti di essere qui e la cornice della nostra azione è esattamente quella che voi proponete: i beni comuni. Ugo Mattei, a proposito di beni comuni diceva, “guardate,  non è che i beni comuni sono di tutti e quindi di nessuno. No, no, ognuno ha il suo pezzetto di autostrada, di acquedotto, pro quota, e quando uno dei beni comuni viene svenduto sul mercato è come se i nostri maggiordomi lucrassero sulla nostra argenteria”. Ci auguriamo in futuro di continuare ad incontrarci e raccontarci e scambiarci queste esperienze.

Ad esempio quest’attività che sentiamo dell’Università Popolare, perché riteniamo fondamentale l’autoformazione, altrimenti c’è sempre la tendenza a delegare a qualcuno che ne sa di più, che è più bravo e più competente e questo non va bene perché replica dei meccanismi che vanno in altre direzioni.

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