L’attività della Legnochimica, nell’area industriale di Rende, inizia nel 1969 con la produzione di pannelli in fibra di legno e di tannino. Nel 2002 tutte le attività si fermano e nel 2006 la Legnochimica è posta in liquidazione lasciando come frutto dei suoi 33 anni di attività disoccupazione e inquinamento.
Le acque sature di elementi chimici miste agli scarti di lavorazione del legno, non sono mai state smaltite secondo criteri consoni alla salvaguardia dell’ambiente e della salute, ma raccolte, nel tempo in alcuni bacini artificiali scavati nella terra. Questi “laghetti” negli anni hanno causato un disastro ambientale interessando falde acquifere e corsi d’acqua, Crati compreso. Nessun responsabile è stato individuato e costretto a porre rimedio. La stessa proprietà responsabile dell’inquinamento, il gruppo che fa riferimento alla famiglia Battaglia, ha ancora stabilimenti aperti ed in piena attività nella Zona Industriale.